lunedì 18 aprile 2011

ISPIRAZIONI

TUTTO E' ARCHITETTURA
Bau, n.1/2 - 1967

L’uomo crea condizioni artificiali; questo è l'architettura. L’uomo ripete, trasforma ed espande fisicamente e psichicamente le sue sfere fisiche e psichiche; crea “intorni” nel loro senso più ampio.
Utilizza le risorse necessarie per soddisfare le sue necessità e raggiungere i suoi sogni; espande il suo corpo e la sua mente: si comunica.
L’architettura è un mezzo di comunicazione.
L’uomo fa parte di una società di un tempo che esalta il suo individualismo. Questa doppia condizione determina il suo comportamento. Dal suo stato più primitivo, l'uomo ha cercato mezzi per la sua espansione mentale; mezzi i quali, a loro volta, si sono evoluti costantemente.
L’uomo possiede un cervello; i sensi sono la base per la percezione del mezzo che lo circonda. Le risorse per la definizione e la creazione del [ancora desiderato] mondo si basano nell’espansione dei sensi.
Questi sono i mezzi di comunicazione dell'architettura intesa nel suo senso più ampio. Per essere più specifici, potrebbero formularsi i seguenti ruoli e definizioni per il termine “architettura”:
L’architettura è rituale; è etichetta, simbolo, segno ed espressione.
L’architettura è il controllo della temperatura corporea è protezione e indumento.
L’architettura è la caratterizzazione dello spazio, dell’ambiente.
L’architettura è un condizionante degli stati psicologici.
Durante migliaia di anni, tanto la protezione dall’inclemenza meteorologica come la trasformazione artificiale del nostro mondo fu materializzata attraverso la costruzione. Gli edifici erano l’espressione essenziale dell’uomo, l’immagine tridimensionale di tutto quanto gli era necessario: organizzazione spaziale, recinto protettivo, meccanismo e strumento, mezzo fisico e simbolo. L’evoluzione della scienza e della tecnologia in una società cambiante, con le sue necessità e domande, ci ha confrontati con realtà completamente differenti dalle quali sorgono nuovi mezzi di caratterizzazione ambientale.
Oltre alla diversificazione dei materiali di costruzione con l’apparizione di nuovi elementi o sistemi, e di miglioramenti tecnici che possono introdursi nei metodi tradizionali, sorgeranno mezzi intangibili per la creazione spaziale. Nonostante ciò, continueranno a risolversi moltitudini di situazioni in forma convenzionale, mediante la costruzione, mediante l’“architettura”. Non esistono migliori risposte che la “architettura” nel suo senso classico?
A questo proposito gli architetti potrebbero imparare dallo sviluppo delle strategie militari. Se questa scienza fosse stata soggetta all’immobilità dell’architettura ed i suoi utenti, costruiremmo ancora muraglie e torri. Al contrario, la strategia militare perse interesse verso la costruzione per concentrarsi su nuove possibilità che soddisfacessero le nuove aspettative.
Ovviamente a nessuno è venuto di costruire fognature con muri di fabbrica o erigere osservatori astronomici di pietra (Jaipur). I nuovi mezzi di comunicazione come il telefono, la radio o la televisione hanno, oggi, molta più importanza. Attualmente, un museo o una scuola possono essere perfettamente rimpiazzate da questi mezzi. Noi architetti dobbiamo smettere di pensare esclusivamente in termini di “costruzione”.
Si scorge un cambiamento che colpisce l'importanza del “significato” e dell’“effetto”. L'architettura ha effetti. La forma in cui si prende possesso di un oggetto e si usa, acquisisce rilevanza. Un edificio può essere interpretato unicamente in termini di “informazione”, ed il suo messaggio può essere ricevuto attraverso i mezzi di comunicazione (stampa, TV....). Dato che la maggior parte della gente conosce l'Acropoli di Atene o le Piramidi dell’Egitto per mezzi estranei all’esperienza diretta, risulta quasi irrilevante la circostanza che esista nella realtà fisica. In realtà, la sua importanza si radica nell’effetto di quell’informazione.
Un edificio potrebbe essere una semplice simulazione.
Un esempio della capacità degli edifici di implementarsi attraverso i mezzi di comunicazione è la cabina telefonica: una costruzione di scala minima estesa a scala globale. I caschi dei piloti degli aeroplani a reazione rappresentano un altro tipo di ambiente ancora più compatto e direttamente relazionato col corpo umano. Attraverso le telecomunicazioni, questi espandono i loro sensi e possono stabilire relazione diretta con moltitudine di luoghi. L'evoluzione delle capsule e gli abiti spaziali conducono verso una sintesi e verso una formulazione estrema dell’architettura contemporanea. Avrò una “casa” (molto più perfezionata di qualunque edificio) con un controllo totale delle funzioni corporali, la provvista di alimenti e l'evacuazione di residui, combinata con una massima mobilità.
Lo sviluppo di queste possibilità fisiche incita a pensare a possibilità psichiche di definizione di ambienti. Una volta superata la necessità di protezione fisica, è possibile sentire un nuovo tipo di libertà: l’uomo potrà essere finalmente il centro della creazione di un ambiente individualizzato.
L’ampliamento degli strumenti architettonici oltre la mera tettonica ed i suoi derivati condusse in primo luogo a sperimentare con nuove strutture e materiali, specialmente con quelli provenienti dall’industria della ferrovia. La volontà di trasformare e trasportare il nostro intorno il più rapidamente e facilmente possibile favorì la considerazione di un ampio ventaglio di materiali e sistemi utilizzati per anni in altri campi. In questo modo, oggi troviamo un’architettura “cucita” e ugualmente troviamo un’architettura “gonfiabile”. Tuttavia, si tratta ancora di risorse materiali, di “materiali di costruzione”.
Si è sperimentato poco l’uso di mezzi immateriali (luce, odore o temperatura) per caratterizzare un ambiente, uno spazio. Come i metodi esistenti hanno vasti campi di applicazione, l’uso del laser (l’olografia) potrebbe condurre a nuove esperienze e creazioni. Finalmente, l’impiego di farmaci e sostanze chimiche per controllare la temperatura e le funzioni corporee e per creare ambienti artificiali è appena cominciato. Noi architetti dobbiamo smettere di pensare esclusivamente in termini di materialità.
Liberata dei condizionanti tecnici del passato, l’architettura funzionerà più intensamente con qualità spaziali e psicologiche. Il processo di “erezione” acquisirà un nuovo significato e gli spazi avranno proprietà tattili, ottiche ed acustiche, e conterranno effetti informativi insieme ad esprimeranno necessità emozionali.
Una vera architettura del nostro tempo dovrà ridefinirsi ed espandere le sue risorse. Molti campi fuori della costruzione tradizionale saranno incorporati al dominio dell’architettura, nello stesso modo che l’architettura e gli architetti entreranno a fare parte di altri ambiti.
Tutti siamo architetti. Tutto è architettura.

traduzione di ELLESETTE


testo originale:
Tutto è architettura (1967)
rivista "Costruire" per la pianificazione di architettura e urbanistica, 23 Volume, fascicolo 1 / 2, di Vienna del 1968

testo originale hollein

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